Il “made in Italy” non è solo la nostra cucina, la nostra moda, la nostra arte più in generale ma è anche il nostro “bel canto” , la nostra LIRICA.
Basti pensare a quanti giovani studenti di musica arrivano senza sosta ogni anno da tutto il mondo e dall’ Oriente, in particolare dalla Corea per perfezionarsi nelle diverse specialità dalla direzione d’orchestra ai vari strumenti, dall’arte scenica alla lirica e allo studio delle nostre opere .
Italia patria di Caruso, di Di Stefano, di Del Monaco , della Simionato, della Scotto , di Pavarotti e di molti altri grandi artisti della lirica ormai dimenticati perché della lirica si ha un’immagine che rimanda ad altri tempi, a qualcosa di antico e quindi di superato perché del passato , un po’ come avviene con quelle foto d’epoca un po’ ingiallite e oggi superate dalla tecnologia più spinta ed avanzata del digitale .
Trovo importante invece quando si ha l’occasione di raccontare quel periodo e quel mondo , potendolo fare proprio perché si coglie quella “speranza” e “visionarietà” di cui si sente molto la mancanza proprio in un periodo storico difficile e di cambiamento come quello attuale.
Ad esempio , ho deciso di raccontare di mio nonno baritono internazionale e della mia famiglia composta da ex-artisti lirici perché è come se in questo periodo di crisi strutturale economica ed etica avessi sentito l’urgenza interiore che mi poneva un interrogativo fondamentale ed esistenziale del tipo:
“Se dovessi espatriare e trasferirti in altro paese , magari all’estero in cui ricominciare tutto d’accapo che cosa porteresti con te di essenziale e di irrinunciabile ?” Ecco io porterei senza dubbi la ricchezza dei ricordi più importanti della mia famiglia ed è per questo che ho voluto scrivere proprio di questo .
Ho recuperato nella memoria della mia famiglia sicuramente la nostra identità umana e quei talenti che ci hanno formato e che ci connotano ancora oggi e probabilmente anche domani.
Scrivere aiuta ad esprimere diversi sentimenti di gioia ma anche di dolore, di ricordo , di pacificazione con se stessi così come di riflessione su ciò che è rimasto incompiuto e forse un po’ sospeso , personalmente credo di aver fatto i conti con me stessa e con questo ultimo libro credo di averlo fatto in maniera onesta e autentica .
PRESENTAZIONE
IL BARITONO MINO CAVALLO
Memorie e radici della Lirica.
DiStefania Cavallo, Casa Ed. La Sapienza di Roma , Collana Orientamenti , luglio 2014
Scrivere dei propri antenati e in particolare
dei nonni, che a loro modo sono stati un po’
speciali, riconcilia con le proprie radici
umane, archetipiche e affettive.
Finalmente ho osato questo passaggio della
mia vita, forse in un momento in cui so che i
miei genitori, ormai nonni e bisnonni a loro volta, hanno
più tempo da dedicarmi per questa personale impresa
familiare del narrare di loro e del nonno Mino, il grande
baritono!
In effetti è da diverso tempo che desidero scrivere sulle
personali radici legate a questa figura importante della
nostra famiglia e forse ora è giunto il momento di mettermi
al lavoro.
Certo che la forma narrativa alla quale ho pensato è quella
di ripercorrere la vita di mio nonno in maniera un po’
originale e cioè attraverso “libere conversazioni” intercorse
con sua figlia Ada, mia madre.
Così con l’aiuto della figlia Ada e del nipote Dodò, mio
padre, ho ripercorso varie tappe del successo artistico di
mio nonno Mino e della sua vita vissuta con la passione
per la lirica e per la bellezza dell’arte, in giro per il mondo.
Un romanzo sulla mia famiglia, con agganci alla realtà ma
anche con elementi narrativi legati alla vita artistica dei
protagonisti; insomma un lavoro originale che mi auguro
possa interessare e possa appassionare ancora oggi i
giovani al bel canto, un campo in cui i nostri artisti
rappresentano la colonna portante della cultura e della
musica lirica italiana nel mondo.
LA DEDICA
A mio nonno Mino e a tutta la nostra grande famiglia
Spesso scritturato al San Carlo di Napoli , un teatro in cui Mino era
molto gradito al pubblico, era ammirato e ripetutamente
applaudito durante la mitica interpretazione di Rigoletto!
Dedico questo lavoro di ricordi familiari a tutti coloro che sanno e
riconoscono l’importanza delle proprie radici, del proprio bagaglio
di esperienze accumulate nel tempo e dell’enorme ricchezza
evocativa ed esistenziale che rappresenta la “memoria” dei nostri
cari , di chi non c’è più ma ci ha lasciato traccia di sé attraverso le
storie narrate e le sue imprese, piccole o grandi che siano state
Ringrazio gli studiosi, i melomani e tutti i fans di mio nonno
che attraverso la loro affettuosa presenza
e la ricostruzione della sua carriera
hanno saputo restituire ai posteri
un ricordo fedele e appassionante
di un grande artista e uomo
Un grazie particolare
anche ai miei cugini
il tenore
Massimo Cassano
(coro del San Carlo di Napoli)
Ferruccio Cassano,
e al tenore Gaetano De Rosa
(coro del San Carlo di Napoli
attraverso il bel sito dedicato
al nonno)